“LA NUBE DELLA NON CONOSCENZA”
PRESENTAZIONE DEL LIBRO a cura di
ELISABETTA D’AMBROSIO e SERGIO GANDINI Conduce il prof. MACIEJ BIELAWSKI
AREA APPIANI – 2024
SABATO 20 APRILE 2024 - 17:00
La “nube della non conoscenza” è il diaframma che si frappone fra il divino e le capacità di comprensione su cui gli umani possono fare affidamento nell’approcciarsi a esso. Su un tema tanto universale e profondo si interrogò, nel Trecento, un anonimo pensatore britannico che ne trasse il trattato The cloud of unknowing, uno dei grandi testi della mistica medievale. Un testo devozionale che sorprende per la qualità creativa e letteraria, per l’intento comunicativo e per un approccio espressivo che sembra quasi connettere il medioevo inglese al pensiero zen a cui l’Occidente spesso oggi si rivolge. L’autore si dichiara consapevole del fatto che l’esperienza spirituale è personale e unica, e condivide con umiltà la propria, desideroso di trasmetterla più come un amico che come un maestro. Nella traduzione italiana l’opera riesce a travalicare la distanza cronologica e linguistica per unire il lettore, in modo diretto ed emozionale, al cuore di un essere umano vissuto quasi mille anni fa, che contempla il divino e il creato sforzandosi di essere all’altezza di un compito senza tempo.
ELISABETTA D’AMBROSIO E SERGIO GANDINI
Ingresso libero con offerta responsabile
Si consiglia la prenotazione al n. tel. 3480381294 o all’indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Parrocchia di S. Agnese, Super condominio Appiani, condominio Appiani, Rete dell’Amicizia Appiani.
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LA NUBE DELLA NON CONOSCENZA
La Nube della non conoscenza, scritta da un autore anonimo inglese del XIV secolo, è uno dei tre maggiori testi mistici del Basso Medioevo, accanto ai Sermoni tedeschi di Meister Eckhart e allo Specchio delle anime semplici di Margherita Porete. Il testo è rivolto ad un giovane novizio avviato all’attività contemplativa e si presenta quale un vero e proprio manuale di contemplazione.
Secondo il nostro Anonimo, per poter giungere a Dio non bastano certo la ragione e o la speculazione filosofica; piuttosto occorre penetrare proprio nella caligine della Nube della non conoscenza, scordando qualsiasi altra occupazione o cura. Di più: “ogni pensiero deve essere annientato e coperto con la nube dell’oblio”. Si tratta dunque di fare silenzio, predisponendosi umilmente all’apertura verso l’Altro per antonomasia: Dio. E, di conseguenza, è opportuno, - o forse è meglio, necessario – rinunciare ad ogni pretesa di raggiungerlo. Bisogna insomma spogliarsi di tutto raggiungendo la nudità spirituale. Solo così si potrà pervenire, Deo concedendo, alla pienezza.
Come notano inoltre Elisabetta D’Ambrosio e Sergio Gandini: i due valenti curatori di questa nuova traduzione della Nube: “Un testo non va solo letto, deve essere rimasticato pazientemente nella solitudine del proprio intimo e diventare oggetto di un’attenzione concreta e in seguito condivisa.” Questo perché la Nube non è un trattato teorico, ma una vera guida spirituale, una guida per la meditazione di tipo cristiano ovviamente. Tuttavia, lasciando ancora la parola ai due curatori, possiamo concordare con loro che: “La via che questo libro propone, se studiata e meditata con cuore e intelligenza aperti, abbia molto da insegnare anche a chi non si riconosce in questa - o magari in nessuna – tradizione religiosa.”
FRANCESCO ROAT
LA NUBE DELLA NON CONOSCENZA
PROLOGO
Qui inizia un libro di contemplazione che è chiamato la nube della non conoscenza, nella quale un’anima è Una col Divino.
Amico spirituale in Dio, ti prego e ti supplico che tu mantenga una costante e sincera attenzione verso la tua chiamata.
“Guarda ora avanti e non indietro. Considera attentamente ciò che ti manca e non ciò che hai già: perché questo è il modo per ottenere e mantenere l’umiltà.” Lavora in questo senso senza essere disturbato dalle mosche, chiudi le finestre. Sollecita ciò umilmente con la preghiera e subito Lui ti aiuterà. Cap.II
“La contemplazione non richiede un tempo lungo per essere realizzata… perché è l’attività più immediata tra tutte quelle che si possono immaginare. Non è più lunga né più breve di un batter d’occhio”. Cap.IV
“Pratica con attenzione la contemplazione… sii cauto in questo lavoro e non servirti in alcun modo dell’intelletto o dell’immaginazione…”. Cap. IV
“Se mai tu dovessi giungere a questa nube…devi, proprio come questa nube della non conoscenza è sopra di te e il tuo Dio, porre una nube dell’oblio sotto di te, tra tutte le creature esistenti.” Cap. V
“Colpisci quella spessa nube della non conoscenza con il dardo acuminato dell’amore appassionato e non desistere qualunque cosa accada:” Cap.VI
“Se desideri avere questa tensione racchiusa come in grembo e avvolta in una parola… scegliti una parola breve di una sillaba, perché uno è meglio di due: infatti, quanto più è breve, tanto meglio si accorda con l’attività dello spirito… lega questa parola al tuo cuore, sì che non venga mai meno, qualunque cosa accada. Questa parola sarà il tuo scudo e la tua lancia, se vuoi cavalcare in pace e in guerra. Con essa potrai colpire questa nube…”. Cap. VII
Grazie alla contemplazione non solo è distrutto il peccato, ma si genera virtù. Cap.XII
“L’umiltà è vera conoscenza e sentimento di sé…due sono le cause di questa umiltà: la prima è costituita dalla lordura, dalla miseria e dalla fragilità dell’uomo nelle quali è caduto a causa del peccato… la seconda… è l’amore sovrabbondante e la grandezza di Dio in Se stesso.” Cap.XIII
AREA APPIANI – 2024
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