Questa meditazione - che parte non a caso dalla vita di suor Bertilla prima di “prendere i voti” - intende superare l’approccio di tipo “devozionale”, cercando di analizzare nel modo più obiettivo e crudo possibile il durissimo contesto familiare e sociale in cui da giovane Anna Francesca Boscardin è vissuta, a Brendola, nel vicentino, nel miserrimo Veneto contadino di fine Ottocento.
La sua esistenza, segnata, come spesso accadeva, dalla violenza vissuta in famiglia, è stata riscattata dalla scelta di “farsi suora”, un sogno che si identificava con la “chiamata del Signore”, anche se ciò comportò lasciare l’amata mamma sola ad affrontare le quotidiane sofferenze.
Una scelta nata – lo ripetiamo - dal desiderio, dalla vocazione e che, proprio per questo, è in grado, ancor oggi, di “parlare” ad ognuno di noi, una scelta dunque ben lontana da un’ottica sacrificale.