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S P A Z I O    S A C R O

Memoria dei Santi Cirillo e Metodio — 15.2.24 ore 17:00

Spazio Sacro - Evento 15 febbraio 2024 ore 17

  • 17:00 - Messa celebrata dal vescovo Michele Tomasi.
  • 18:00 Conferenza dal prof. Andrea Franco: "L'eredità di Cirillo e Metodio nel porgetto di Nikolaj (Mykola) Kostomarov"

Andrea Franco, nato a Treviso (TV) nel 1974, si è laureato in Storia all’Università Ca’ Foscari, e ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università di Udine. È stato docente a contratto presso l’Università di Padova, e insegna con la medesima qualifica all’Università di Macerata. Vanta al suo attivo oltre 50 articoli in rivista, numerose partecipazioni a convegni - anche internazionali -, oltre che la monografia “Le due nazionalità della Rus´. Il pensiero di Kostomarov nel dibattito ottocentesco sull’identità ucraina”. Sta scrivendo il libro “Popoli fratelli o nemici irriducibili? Le narrazioni della storia in Russia e in Ucraina”, e ha in cantiere un’opera sulla storia dello sci in Russia che, partendo dall’antichità, si sofferma sull’analisi della mutazione della pratica dello sci, che da mezzo per la caccia, l’allevamento e la guerra si trasformò nella Bell’Époque, in uno strumento di loisir, sino a divenire una pratica sportiva.

L’eredità cirillo-metodiana nel progetto di Nikolaj/Mykola Kostomarov

Andrea Franco (Università di Macerata)

Kostomarov - Ritratto senile di Makovskij

Dopo aver rielaborato i contenuti del nascente sentimento ucrainofilo, nell’anno accademico 1856/’46 lo storico Kostomarov fondò presso l’Università di Kiev/Kyïv una società segreta intitolata ai Santi Cirillo e Metodio, alla quale furono ammessi i migliori fra i suoi studenti, oltre che letterati ucraini di prestigio, quali Ševčenko e Kuliš.

All’interno di tale simposio, questo gruppo di intellettuali, posti sotto la guida del loro giovane professore, elaborò una compiuta teorizzazione dell’identità ucraina, per la prima volta considerata quale comunità nazionale a sé stante. La visione di Kostomarov, influenzata dallo slavofilismo, era volta a creare dei ponti fra le nazionalità slave: in questo contesto fu concepito un ideale repubblicano, democratico, cristiano e federativo che avrebbe dovuto raccogliere tutti gli Slavi.

Gogol - La notte prima di Natale

L’eredità dell’opera dei Santi Cirillo e Metodio, che nel Medioevo avevano favorito la nascita di un alfabeto finalizzato a trascrivere la lingua slavo-ecclesiastica, fu raccolta da Kostomarov, che vide in questa il segno dell’unità degli Slavi, da realizzarsi in un contesto di ecumenismo.

La visione dell'elemento ucraino al tempo degli Zar

Il significato profondo, e spesso misconosciuto nella stessa Slavia, di tale vicenda verrà ricostruito sinteticamente nel corso della conferenza, dapprima attraverso l’analisi del rapporto che, nell’Ottocento, intercorreva fra l’Impero zarista – caratterizzato da una composizione etnica multinazionale – e l’elemento ucraino, cui al tempo non era riconosciuto lo status di nazionalità allogena. Inoltre, verrà narrata e collocata nel contesto in cui vide la genesi la vicenda del sentimento ucrainofilo, che si rafforzò nel momento in cui prese a svilupparsi una letteratura laica in lingua ucraina.

Il ragionamento culminerà infine nell’analisi dei fermenti culturali e politici, più o meno maturi che fossero, che Kostomarov seppe sintetizzare in modo originale, conciliando l’ideale nazionale ucraino – impregnato di un forte influsso del pensiero mazziniano – con quello slavofilo, e con una certa precoce consapevolezza della comune appartenenza della Slavia (“il figlio più giovane di Iafet”) alla famiglia dei popoli europei.