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I tre distacchi di Abramo Un percorso spirituale
Conferenza del prof. MACIEJ BIELAWSKI

AREA APPIANI – 2023

Marc Chagall, “Abramo e i tre angeli”, 1935-60 circa, olio su tela, Musée National Marc Chagall, Nizza.

MERCOLEDÌ 19 APRILE 2023 - 17:00

Ingresso libero con offerta responsabile

Si consiglia la prenotazione al n. tel. 3480381294 o all’indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Parrocchia di S. Agnese, Super condominio Appiani, condominio Appiani, Rete dell’Amicizia Appiani.
AVVISO SACRO

Associazione Walter Briziarelli 1913 tel 3480381294 - Parrocchia di S. AGNESE

MACIEJ BIELASWKI

LE TRE RINUNCE DI ABRAMO.

La figura biblica di Abramo all’interno delle Abramotradizioni spirituali ebraiche, cristiane e musulmane è sempre stata presentata come esempio di distacco e di rinuncia. 

A questo proposito di particolare importanza è l’insegnamento di un Padre del Deserto chiamato Pafnuzio tradotto poi in latino da Giovanni Cassiano. Noi vedremo l’arte e la profondità con cui questi antichi hanno interpretato, compreso e sviluppato il tema del distacco, tentando pure di rileggerlo per i nostri tempi e nei nostri contesti di vita.

Dal libro della Genesi 12, 1-3
Il Signore disse ad Abram:
Esci dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo Padre,
verso il paese che io ti indicherò.
Farò di te un grande popolo e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
Benedirò a coloro che ti benediranno
E coloro che ti malediranno maledirò
E in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra.

GIOVANNI CASSIANOMARC CHAGALL, Abramo e Sara, 1956

Dalla terza conferenza di Giovanni Cassiano noi leggiamo che il Signore ordinò ad Abramo di compiere queste tre rinunce tutte in una volta, quando gli disse: “Esci dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre”. Prima di tutto gli ordinò di uscire “dalla sua terra”, ossia dal possesso dei beni e dalle ricchezze di questo mondo; in secondo luogo “dalla sua parentela”, ossia dalle consuetudini e dai precedenti costumi viziosi che gli furono connaturali fin dalla nascita, quasi gli si fossero radicati in lui per certa quale affinità consanguinea; in terzo luogo “dalla casa di suo padre”, ossia da ogni ricordo di questo mondo che si presenti allo sguardo degli occhi.

Giovanni Cassiano
(360 circa – Marsiglia, 23 luglio 435) è stato un monaco originario presumibilmente della Romania o, secondo altre fonti, della Provenza, fu sacerdote e fondatore di monasteri; è commemorato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Si sa poco di lui: pare che il suo nome originario fosse semplicemente Cassianus; il nome Johannes gli sarebbe stato aggiunto in onore a Giovanni Crisostomo. Cassiano morì nel 435 e le sue spoglie sono state conservate nell'abbazia di San Vittore da lui fondata, fino alla sua distruzione durante la Rivoluzione francese.
Biografia
Prima di intraprendere il suo viaggio in Oriente, i cui resoconti eserciteranno una grande influenza sullo sviluppo dell'ascetismo occidentale, Cassiano fu educato alla letteratura classica. Egli ha certamente condiviso gran parte della sua vita con il compagno Germano che, come scrive lui stesso, lo ha accompagnato nel suo viaggio in Egitto, dove entrambi ebbero modo di incontrare alcuni dei protagonisti della vita monastica del tempo. Si trattava soprattutto di uomini giunti ai limiti dell'eroismo ascetico, alcuni dei quali figurano tra i personaggi delle Collationes, uno degli scritti di Cassiano relativi alla vita monastica. Nel 399 - anno d'inizio della persecuzione nei confronti degli origenisti - Cassiano e Germano abbandonarono l'Egitto per recarsi presso Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli; in questa occasione, Cassiano divenne diacono e Germano presbitero. Successivamente, Giovanni Cassiano si trasferì a Roma, per poi recarsi nelle Gallie, a Marsiglia, dove rimase fino alla morte. Quivi fondò nel 415 due monasteri sull'esempio di quelli egiziani: uno per gli uomini, l'abbazia di San Vittore, l'altro per le donne, dedicato al nome di San Salvatore.
Opere monastiche
È probabile che nei monasteri da lui stesso fondati Giovanni Cassiano abbia introdotto le medesime direttive contenute nelle sue due opere monastiche, il De institutis coenobiorum e le già citate Collationes che Benedetto da Norcia raccomandò come autorevoli trattati per la formazione dei monaci. Sebbene tali scritti non rappresentassero una novità assoluta, quel che li rende in parte originali è la mancanza del carattere prevalentemente agiografico proprio della letteratura precedente. L'intento di Cassiano sembra, piuttosto, essere quello di soffermarsi su quel che occorre per condurre una vita nella repressione delle passioni, ai fini del raggiungimento dei massimi gradi della perfezione dello spirito. Il lettore delle opere monastiche cassianee ha a disposizione un quadro delle usanze tradizionali dei monasteri orientali difficilmente applicabile al modello occidente latino.

AREA APPIANI – 2023

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